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Inizio l’ABC della mia vita passando dalla D di Dolomiti, la mia grande passione in inverno e in estate, per arrivare alla E di Eleonora, mia moglie. Ci abbiamo messo un po’ a trovarci, ma per fortuna ora c’è!

Proseguiamo con la F di Fede, quella cristiana, cattolica, una delle matrici portanti della mia esistenza, e con le due G professionali: Giornalismo, il primo amore mai tradito, e Giurisprudenza, il mio percorso di studi che ha poi caratterizzato il principale ambito lavorativo.
Il sogno è di coniugarle insieme.

Ho una sola I: Irpinia, quella Bassa, luogo della mia gioventù e dei primi passi da uomo, cui sono molto legato. Figlio di genitori nolani, ho compiuto a Napoli gli studi universitari per poi trasferirmi circa 10 anni dopo a Roma, mia città di adozione, che considero non un punto di arrivo, ma un trampolino di lancio per approdare prima o poi in una più tranquilla cittadina di provincia, più a misura d’uomo.

La L è quella di Lettura, uno degli alimenti della mia interiorità: leggo di tutto, con una leggera preferenza per i gialli, soprattutto di Agatha Christie, i romanzi storici, non disdegnando escursioni nel campo della spiritualità e della saggistica. Mi intriga molto andare alla scoperta di autori sconosciuti e sorprendermi con orgoglio della loro bravura.

M sta per la mitica Marcialonga di Fiemme e di Fassa, nella quale mi sono cimentato diverse volte. Non una semplice competizione di sci di fondo, ma una scuola di vita ed una esperienza relazionale indimenticabile. Con la N inizia il motto della mia vita: “Non v’è sosta se non sulla cima”. Il mio carattere è così: tenace e focalizzato sulla O di Obiettivo. Nel lavoro, nello sport, nell’amore, nella vita in generale mai darsi per vinti.

La P la associo certamente a Papà: lo sono del piccolo Gabriele, nato nel 2017. La mia gioia e la mia fatica quotidiana, il mio esercizio di pazienza e la mia fonte di emozioni. Per Q c’è Quarantena, il lockdown per il Covid-19, che ha dato a tutto il mondo l’occasione di fermarsi e riflettere e a me, in particolare, lo spazio per ideare e realizzare queste pagine.

Rigoroso è l’aggettivo che abbino alla R. Pregio o difetto, è ciò che mi descrive e che, a seconda delle circostanze, mi rende agli occhi degli altri affidabile o insopportabile.

Lo Sport è di gran lunga la S più importante della mia storia. Ne ho praticati diversi e tutti con buon successo: dal calcio al basket, dal tennis allo sci di fondo, dall’atletica leggera al tennis da tavolo. Mi è sempre piaciuto mettermi alla prova in diverse discipline fisiche, che forgiano il corpo e al contempo educano l’anima. Dagli sport individuali, che fanno maturare e responsabilizzare, agli sport di squadra, nei quali viene esaltato lo spirito di collaborazione e il senso di arricchimento che solo il sudare insieme può dare.

T come Traffico di Roma: uno dei pochi motivi per cui vivere in questa città mi pesa, ma a cui ho imparato ad ovviare col costante ricorso, anche in caso di pioggia e freddo, allo scooter, vera e propria ancora di salvezza. Meglio un raffreddore in più che minuti e ore buttati in auto a sviluppare energia termostatica.

U è per me ogni giorno esercizio di Umiltà, la virtù cui maggiormente aspiro e che cerco di vivere quotidianamente per assaporare la bellezza della semplicità.

V perchè Vorrei concludere con Zio Mimì. Da ragazzo ho molto patito la prematura scomparsa di mio padre, da uomo quella di suo fratello, che è sempre stato per me un maestro di vita e di sapere e che ha lasciato tanto di sè nel mio modo di essere e di fare.

P.S. Come sbarco il lunario? Mi cimento in tavoli. A volte col parlare ne faccio uno soltanto e talvolta c’è qualcuno che li rompe, anche nottetempo. Ma non sono falegname, anche se mi capita di tagliare e levigare: mi occupo di regole piuttosto che di regoli, di articoli piuttosto che di misure, di organici piuttosto che di squadre.

     

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