Le guerre di religione non esistono
“La nostra comunità oggi ha accolto i fratelli musulmani che hanno terminato il Ramadan, pregando per la fratellanza universale. Bello”.
Questo il messaggio apparso alcuni giorni fa sui social della parrocchia di Fossano, provincia di Cuneo, intitolata al Santo Spirito.
Incredibile, ma vero! Mentre nella chiesa si officiava la Messa, in una grande sala limitrofa dotata di spazio esterno, si celebrava Eid al Fitr, la festa più grande per i musulmani.
Anni fa, immaginando un mondo senza guerre e senza odio, John Lennon lo descriveva specificando “no religion too”.
A ben vedere, invece, la pace passa proprio da qui: ognuno accanto all’altro, libero di pregare il proprio Dio, con un nome diverso, ma all’insegna di un’unica certezza: dove c’è autentica fede, c’è fratellanza e misericordia, accoglienza e condivisione. Questo accomuna ovunque i veri uomini di fede.
Così a Fossano, dove da anni si registra un rapporto di rispetto e amicizia tra le due comunità, quando i fedeli islamici hanno desiderato celebrare la festa in un locale ampio, per consentire a tutti di partecipare osservando le norme anti-Covid19, il parroco non ha esitato a ospitarli.
E così, una volta tanto, contrariamente a quanto siamo abituati a sentire nelle cronache di episodi di intolleranza, emarginazione e razzismo, assistiamo al miracolo possibile: integrazione, pacifica convivenza, collaborazione.
A ben vedere le guerre di religione non esistono. Quando centinaia di missili partono da uno stato contro uno vicino, quando un terrorista si fa saltare in aria, uccidendo decine di vittime innocenti, quando si imbracciano le armi con lo slogan “Dio non vuole”, non c’è nulla di spirituale: c’è solo l’abuso nel ricorso a un nome, brandito come lasciapassare, per legittimare meno nobili ragioni economiche e politiche.
“Fintanto che ciascun uomo non sarà diventato veramente fratello del suo prossimo, la fratellanza non avrà inizio. Nessuna scienza e nessun interesse comune potranno indurre gli uomini a dividere equamente proprietà e diritti. Qualunque cosa sarà sempre troppo poco e tutti si lamenteranno, si invidieranno e si ammazzeranno l’un l’altro”. (Fëdor Michajlovič Dostoevskij)